Regia Antonello Grimaldi
Soggetto Massimo De Rita, Ottavio Iemma, Piero Bodrato
Sceneggiatura Piero Bodrato, Marco Alessi, Riccardo Mazza, Anna Mittone, Barbara Rossi Prudente, Dardano Sacchetti
Fotografia Roberto Cimatti, Alessandro Pesci
Musica originale Andrea Guerra
Suono Massimiliano Normanno, Gianluca Stazi, Marco Streccioni
Effetti speciali Luca Ricci, Giulia Infurna, Giuseppe Squillaci
Scenografia Giada Calabria
Arredamento Massimo Marafante
Costumi Claudio Cordaro
Trucco Giusy Bovino
Aiuto regia Barbara Daniele
Interpreti Alessandro Gassman (Sergio Valenti), Anna Valle (Claudia Castelli), Martina Stella (Emma Valenti), Paolo Seganti (Gianni Casiraghi), Michele Di Mauro (Mario Navone), Tatiana Lepore (Mariangela Navone), Daniele Savoca (Eugenio Scaglia), Rinaldo Rocco (Carlo Navone), Antonella Attili (Diana Castelli), Giorgio Colangeli (Carlo Casiraghi), Eliana Miglio (Elena Serravalle), Gea Lionello (Milla Bottolenghi), Andrea Bruschi (Paolo Crivello), Arnaldo Ninchi (Edoardo Castelli), Sara D'Amario (Silvana)
Casting Laura Muccino
Direttore di produzione Fulvio Rossi
Produzione Anna Stoppoloni per RTI, Angelo Rizzoli per Rizzoli Audiovisivi
Note Serie televisiva in 12 puntate di 90’ l’una trasmnessa da Canale 5 in prime time (domenica 29 febbraio, lunedì 1 marzo, mercoledì dal 10 marzo al 12 maggio 2004). Media d'ascolto: 6.421.000; share (range): 18,95% - 28,65%.
Ideazione della serie: Massimo De Rita, Ottavio Iemma; editor della serie: Piero Bodrato; operatore steadycam: Giovanni Gebbia; regista della seconda unità: Dominick Tambasco; assistente alla regia: Francesco Perri; altri interpreti: Claudio Bertoni (Nino Buonocore), Greta cavazzoni (Ketty), Vincenzo Crivello (Toni Basile), Daniela Fazzolari (Sonia Greco), Roberto Zibetti (Gianluca), Marco Quaglia (Piero Pasetti), Hermann Weisskopf, Ugo Conti (Serravalle); location manager: Ladis Zanini; segretaria di produzione: Fiorella Di Mambro.
In 35 settimane di riprese Torino ed i suoi dintorni hanno offerto 48 diverse location, tra cui l’ex Manifattura Tabacchi, la Cavallerizza Reale, Palazzo Cisterna, Palazzo Scaglia di Verrua, la stazione di Porta Nuova, la Curia Maxima, l’ex carcere Le Nuove, il parco del Valentino, la Villa dei Laghi nel Parco della Mandria, il castello di San Giorgio Canavese, Villa Malfatti, l’aeroporto di Caselle.
Serie televisiva realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
Sinossi
Torino. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, Claudia, figlia di Edoardo Castelli, proprietario delle acciaierie Caslan, è innamorata di Gianni Casiraghi, figlio di uno degli operai del padre. La relazione si interrompe quando il giovane viene mandato nell'esercito. Con I'8 settembre, la situazione della Caslan si fa difficile. Sergio Valenti, un ingegnere amico di famiglia e innamorato di Claudia, interviene salvando la situazione. Claudia e Sergio, dopo la fine della guerra, si sposano e hanno una bambina, Emma. I rapporti tra i due coniugi sono però tesi, al punto che Claudia, che ha rincontrato Gianni, pensa di andare a vivere con lui. Emma cresce accanto a Carlo, figlio dei due fedeli domestici di casa Castelli. Claudia, dopo aver tentato di promuovere il settore design della Caslan, apre un atelier. Gianni, ora pubblicitario di successo, tenta ancora di rientrare nella sua vita. Durante un loro incontro, vengono visti da Emma che, sconvolta, fugge e viene investita ferendosi gravemente. Anni Sessanta: Emma incontra all'università Eugenio Scaglia, figlio di Gianni, e i due iniziano a frequentarsi. La ragazza ha anche una breve relazione con lo stesso Gianni e, quando l'uomo viene assassinato, è accusata dell'omicidio. Ssi scopre però che l'assassina è la madre di Eugenio. Mentre Claudia prosegue la sua attività nella moda, Sergio inizia una relazione con la segretaria Silvana, che rimane incinta. Questa circostanza fa capire a Sergio di amare ancora Claudia che decide invece di chiedere il divorzio. Nel frattempo, Emma si è laureata e ha iniziato una relazione con Carlo, divenuto magistrato. Anni Settanta: un gruppo di malviventi rapisce Emma che viene rilasciata solo dopo il pagamento di un forte riscatto. La drammatica vicenda riavvicina Claudia e Sergio, che tornano a vivere insieme. II pagamento del riscatto e lo scoppio di una bomba nella fabbrica mettono in ginocchio la Caslan, che viene salvata da Claudia. Emma, dopo molte esitazioni, lascia Carlo e dichiara il suo amore a Eugenio.
Dichiarazioni
«Le stagioni del cuore è una fiction che racconta davvero tante storie, presenta un’infinità di personaggi, attraversa 33 anni della vita del nostro paese. La scommessa maggiore è stata quindi di mantenere un’unità stilistica che riuscisse nel contempo ad accompagnare il profondo cambiamento dei vari personaggi di fonte sia ai mutameti epocali dovuti alla storia con la esse maiuscola, sia alle piccole e grandi gioie, ed altrettanti dolori, che i protagonisti, come del resto ognuno di noi, si trovano ad attraversare nel corso della loro vita quotidiana. Per fare questo abbiamo privilegiato carrelli e piccoli piani-sequenza che servono meglio a raccontare i sentimenti e ad avvicinarsi a quello che pensano i personaggi, senza disdegnare un montaggio più rapido e frenetico nelle scene d‘azione. Tutto questo accanto ad una fotografia che cerca di visualizzare gli stati d’animo dell’intero paese [...], a scene e costumi che ricostruiscono nei dettagli i cambiamenti delle varie epoche, ad attori assolutamente immedesimati nella vita dei personaggi che interpretano» (A. Grimaldi, “Cartella Stampa” della Produzione, 2004).
«Di concerto con il produttore Angelo Rizzoli abbiamo usato mezzi e soprattutto troupe del cinema. Questo, secondo me, è il segreto della buona fiction degli ultimi anni: tanti film tv hanno preso lo stesso posto e la stessa funzione di arte popolare che i passato aveva la commedia all’italiana» (A. Grimaldi, “Sorrisi e Canzoni TV”, 28.2.2004).
«Sergio Valenti è un uomo con due facce ben distinte. Sul lavoro è un uomo onesto, determinato, corazzato, anche molto duro: un manager di grande talento che riesce a rimettere in piedi un’azienda disastrata alla fine della Seconda guerra mondiale. Nella vita privata invece è un altro, chiuso, delicato, vulnerabile, che soffre nel non sapere e non potere esprimere i suoi sentimenti. Sposa per amore una moglie che lo sposa per interesse. Tuttavia con gli anni le cose cambiano e cambia anche lui. Come attore, quello che mi interessava di più in questo ruolo è rendere il passare del tempo, lo sforzo che l’uomo fa per modificarsi mentre invecchia. Come succede sempre con i buoni personaggi, dentro Sergio ho trovato e messo del mio. È un uomo all’antica [...] che tuttavia cerca di on ripetere gli errori che ha fatto: da giovane cerca di impedire alla moglie di lavorare, quando invecchia chiede alla figlia di venire a lavorare con lui. Io ho un figlio che ha 5 anni e comincio a capire cosa si prova per i figli che crescono» (A. Gassman, Ibidem).
«Le stagioni del cuore è una saga dai toni prevalentemente melodrammatici che, attraverso le vicende di una famiglia di industriali, ripercorre alcuni decenni cruciali della recente storia italiana: dalla seconda guerra mondiale alla ricostruzione, dal boom economico agli anni di piombo. […] Le differenze di classe tra i personaggi, spesso fortemente sottolineate, e le loro scelte politiche (assai più sfumate), sono lo spunto per introdurre la grande Storia nella piccola storia. Il racconto incrocia la dimensione privata, che resta prevalente, e quella pubblica, che viene fatta entrare un po' forzatamente nella trama […], senza che si colga una reale attenzione per l'evoluzione politica e sociale del paese degli anni del "miracolo italiano", della crisi del Sessantotto e degli anni di piombo. Anche perché i personaggi sono più funzionali a mettere in scena il privato e i sentimenti che a rappresentare in modo emblematico le tensioni ideali e sociali che pervadono le differenti epoche. Le stagioni del cuore riesce solo in parte a realizzare i propri intenti di affresco storico, peraltro caratterizzato da aspetti di grande interesse: dall'attenzione per il cambiamento dei costumi nell'Italia del dopoguerra alla messa in scena di universi poco rappresentati dalla fiction italiana, come la grande industria e l'imprenditoria femminile. La fiction si caratterizza per standard produttivi che, per un titolo seriale, sono decisamente sopra la media. La realizzazione è molto curata, il cast prestigioso, le location - i paesaggi che circondano la villa dei protagonisti, le vie di Torino - decisamente eleganti. Le ricostruzioni scenografiche sono dotate di un vivido potere evocativo, al pari degli splendidi costumi, che testimoniano con fedeltà gli anni del boom della moda italiana nel mondo» (L. Cotta Ramosino, in M. Buonanno, a cura, Lontano nel tempo. La fiction italiana. L’Italia nella fiction. Anno sedicesimo, Eri, Roma, 2005).
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