Fotografo di scena: Erika Banchio; assistente al montaggio: Guido Norzi.
Cortometraggio realizzato con il contributo di Film Commission Regione Piemonte.
Premi: Premio a Dario La Stella per la Miglior Interpretazione Maschile al Valenza Movie e al Corto Fiction di Chianciano 2004.
Primavera 1949. Alla vigilia della tappa decisiva del Giro d’Italia, il farmacista di Novi Ligure prepara la bumba a Fausto Coppi, una pozione rossiccia che dona strapotere fisico. Gino, l’odiato genero, per mettere fine ad una lunga e imbarazzante serie di delusioni nelle sue prestazioni con la moglie, beve la bumba e mette al suo posto una passata di pomodoro. Il giorno dopo le cose prendono una piega imprevista: Coppi va subito in fuga e Gino non sente alcuna vigoria e già teme di fallire ancora. Che abbia ragione il suocero ad umiliarlo continuamente? L’andamento della corsa fornirà la risposta.
«"Sul colle Coppi e Bartali davanti e dietro tutti gli altri!" Questa la frase ricorrente nelle radiocronache di varie edizioni del Giro d’Italia, quando a dominare erano sempre e solo loro due, radiocronache che scrivevano in tempo reale la storia del ciclismo e dei suoi indimenticabili protagonisti. [...] Adesso diventano interpreti involontari del nuovo short di Alessandro Dominici. Nel terzo cortometraggio diretto dal regista torinese dopo
Pezzi difficili (2000) e
T.A. (2001), l’obiettivo della macchina da presa si concentra sulla primavera del 1949 e sull’indimenticabile edizione della kermesse ciclistica di quell’anno.
La bumba è una commedia frizzante, divertente, ben scritto e interpretato da un bravissimo Dario La Stella nel ruolo di Gino. La sceneggiatura di Roberto Cavalli scorre che è una bellezza e viene sfruttata al massimo da un regista che, oltre a dirigere con estrema precisione (la cura dei dettagli è quasi maniacale) e sicurezza, mette in mostra tutte le sue doti in campo fotografico: oltre al ruolo di regista si ritaglia anche quello di direttore della fotografia (nel suo curriculum vanta una grossa esperienza come fotografo pubblicitario). Al montaggio non resta dunque che assemblare il tutto e confezionare un prodotto di sedici minuti in cui c’è spazio per segmenti di radiocronaca e articoli di giornale d’epoca» (F. Del Grosso,
www.cafeliber.it/proiezioni).