Regia Simone Catania
Sceneggiatura Giulia Manelli
Fotografia Stefano Palmesino, Franco Robust
Musica originale Gaia Possenti, Diego Lisfera
Suono Gigi Miniotti
Montaggio Cristiano Gerbino
Scenografia Daniele Catalli
Interpreti Alessandro Gassman, Giorgia Cardaci, Mario Donatone, Fabrizio Morea
Produzione Federico Laface per Associazione Fuorisede, Celestino Gianotti per Blisscomedia
Distribuzione Caro Film
Note Collaborazione alla scenografia: alunni della Cattedra di Scenografia dell'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino (prof.ssa Elisabetta Ajani); assistente di produzione: Alberico Bonacci.
Locations: Torino (parco del Valentino, Caffé Fiorio, Stazione Dora, piazza Palazzo di Città, via Barbaroux), Orta S. Giulio (NO).
Il cortometraggio è stato realizzato con il sostegno della Regione Piemonte, della Film Commission Torino Piemonte e dell’Italgas, con il patrocinio del Comune di Torino e del Museo Nazionale del Cinema e con l’appoggio del Comune di Orta S. Giulio.
Sinossi
Alex e Silvia, due amici di vecchia data, si incrociano a Torino dopo anni di lontananza e trascorrono una giornata insieme. Sono i gesti, i movimenti e i colori a raccontare l’andamento del loro incontro che si snoda in un’atmosfera drammatica e segreta, in cui l’uno è totalmente all’oscuro delle verità dell’altra. In assenza di dialoghi e di suoni, il cortometraggio si fonda, così, sulla riscoperta delle potenzialità delle immagini costantemente a cavallo tra fantasia e realtà.
Dichiarazioni
«In Italia i cortometraggi non sono considerati e sponsorizzati come avviene all'estero e con questo spesso si sceglie di presentare in Italia prodotti cinematografici che già sono stati accreditati sul mercato internazionale e che hanno ricevuto avallo nel resto d'Europa e più lontano ancora. […] Il cortometraggio MONday-il mio giorno […] verrà girato a Torino, e la scelta non è casuale. In primo luogo ne siamo innamorati e crediamo che questo sia il posto ideale per produrre un cortometraggio sperimentale, in secondo luogo Torino è stata, storicamente, il luogo precursore di idee future, e ancora oggi, nonostante il periodo d'ombra, può essere visionaria come lo è stata un tempo. Con questa scelta vogliamo rendere lustro alle idee coltivate in questa città e mostrare senza presunzione che noi possiamo avere le carte giuste per concorrere ad alti livelli. […] L'obiettivo principale di questo progetto è conquistare lo spettatore attraverso una regia fatta di immagini sfuggenti. Tale effetto verrà creato posizionando la camera per destare in chi guarda un senso di disorientamento. […] Molte immagini sono state studiate con l'intento di dare allo spettatore sia un senso di disorientamento che di chiarimento, oltre che ad agevolare la comprensione del percorso interiore dei protagonisti. Esempio: un oggetto inquadrato molto ingrandito che quasi non lo si riconosce, o piani sequenza molto lunghi contrastati da brevissime sequenze, o ancora movimenti di camera studiati apposta da poter intervenire in post produzione con la tecnologia 3d » (S. Catania, www.blisscomedia.com, 2010).
«La storia mi piace, è intensa. Ogni anno giro un corto e ritengo doveroso farlo. Bisogna dare ai giovani delle opportunità. In America sarebbe normale. Spielberg aveva19 anni quando girò il suo primo cortometraggio. Qualcuno, evidentemente, gli diede la possibilità di farlo. Da noi invece […] è difficilissimo cominciare, si tende a non dare visibilità a chi comincia» (A. Gassman, “La Prealpina”, 6.12.2005).
« MONday - il mio giorno è la storia di un uomo e una donna che, dopo anni, si rincontrano e trascorrono una giornata insieme. Dal momento in cui i due personaggi si vedono, il sonoro scompare. Ogni istante che trascorrono insieme non viene udito, ma semplicemente visto. Le azioni, i colori e gli sguardi dominano lo schermo e lo rendono manifesto di un incontro. L'assenza di sonoro crea un luogo segreto e onirico in cui i personaggi entrano e vivono la loro storia. Gli spettatori dovranno accontentarsi di stralci di discorsi che sono stati obbligati a non sentire, per riappropriarsi, finalmente delle immagini come strumento di conoscenza. Realtà e finzione si mescolano in un'atmosfera drammatica: nessuno dei due saprà mai le terribili verità dell'altro… I loro sogni si infrangono con un registratore che cade in mille pezzi» (Giulia Manelli, www.blisscomedia.com, 2010).
Scheda a cura di Luisa Izzo
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