300 metri.
Documentario muto.
Secondo Premio alla Mostra di Venezia e al Festival di Berlino 1935.
«Illustra il complesso e vario insegnamento che serve ad affinare tutti i sensi in sostituzione di quello mancante; i bimbi riescono, con metodi speciali, ad imparare e leggere e scrivere, suonano i più svariati strumenti musicali, compiono in ogni campo una severa educazione. Anche nel divertimento sanno godere di quegli svaghi che sembrano riservati ai sani: il gioco del calcio, per esempio. Scena inverosimile, che ci mostra a quanto può giungere l’istinto umano in un corpo privo di una tanto essenziale funzione. Il film ottiene il secondo posto alla Mostra Veneziana del Cinema a passo ridotto nella categoria documentaria. Infine si classifica brillantemente nei Concorsi Internazionali di Berlino e di Parigi» (“Il Lambello”, maggio 1938).