«Ne La ferita le mestruazioni sono il segno di qualcosa a cui occorre necessariamente adeguarsi, la natura che ciclicamente ti ferisce. Alla protagonista accade che a un certo punto questa cosa “normale” che è la ciclica perdita di sangue diventi il segno intollerabile di un dolore al quale non si può sfuggire e che è nell’ordine delle cose» (D. Gaglianone, in G. Carluccio e A. Catacchio, Absolute beginners. Gaglianone/Verra, Fai, Torino, s.i.d.).
In questo cortometraggio Daniele Gaglianone riflette sul dolore dell’esistenza, sulla traumaticità della natura umana; tornerà sul tema altre volte (ad esempio, con La carne sulle ossa). Le sue scelte registiche ben esprimono la sofferenza della ferita che affligge la donna al centro del suo racconto, sviluppato anche attraverso le testimonianze delle persone che la conoscono.