Luci: Mariano De Tassis; ricerche fotografiche: Lorenzo Castellani; registrazioni live: Giovanni Gasparini; missaggio e postproduzione: Gianni Maroccolo, Bruce Morrison.
«Alba, 5 ottobre 1996. I Csi in concerto nella chiesa di San Domenico. Alle loro spalle, sull'abside, le immagini proiettate dal sottoscritto. In mezzo, le letture di Giuseppe Cederna e le testimonianze del fratello di Beppe Fenoglio, Walter, dell'amico Ugo Cerrato, del commilitone e partigiano Aldo Spinardi, della figlia mai conosciuta Margherita. Il tutto, necessariamente, per Giuseppe Fenoglio, detto Beppe, scrittore albese morto nel 1963 a 41 anni, ex partigiano, impiegato in una ditta vinicola e figura anomala nel panorama culturale italiano del dopoguerra: schivo, provinciale benché capace di una lingua universale. Un giorno di fuoco è stato un evento irripetibile, mai replicabile. Il film e il disco fatto uscire dai Csi (La terra, la guerra e una questione privata) restituiscono solo un'ombra dell'energia che circolava quella sera nella chiesa di Alba. Ma quel che ha scritto Fenoglio è più che mai lì, pronto a parlarci» (G. Chiesa, in D. De Gaetano, a cura, Tra emozione e ragione. Il cinema di Guido Chiesa, Lindau, Torino, 2000).