Il film, distribuito dall’editrice salesiana Elle Di Ci, si lascia apprezzare perché non eccessivamente agiografico. Bella, inoltre, la fotografia, che ritrae la Chieri della prima metà dell’Ottocento (allora borgo di novemila abitanti a metà tra tradizione contadina e sviluppo dell’industria, in particolare tessile) e la campagna circostante.