«Ho voluto sfatare l’etichetta che mi vuole come il regista di film crudi; un’etichetta oltretutto basata sulle apparenze e non corretta, visto che le pellicole violente occupano una parte minore della mia filmografia. Per smentire tale luogo comune, ho preso una figura solitamente marchiata negativamente, il barbone, e ne ho fatto un personaggio estremamente positivo» (C. Ausino, dichiarazione inedita).
«Nel 1999 ho presentato al Torino Film Festival Racconto di Natale, un corto senza dialoghi, solo musica e suoni. Era un modo per dimostrare che potevo fare anche altre cose» (C. Ausino, “La Stampa”, 14.9.2010).