«Con questo documentario ho cercato di capire e di mostrare alcuni dei problemi delle adolescenti, dalla precoce responsabilizzazione in famiglia alle difficoltà scolastiche, dalla quasi impossibilità di trovare un lavoro soddisfacente alle grandi illusioni d’amore che si consumano in matrimoni spesso sbagliati. Tutto questo resta generalmente inespresso a causa di una cultura e di un’educazione che frena e inibisce ogni sfogo. Persino la devianza delle ragazze è silenziosa, ha la forma del disagio mentale più che della delinquenza oppure produce fenomeni, come la prostituzione, che sfuggono totalmente al controllo sociale» (C. Pennacini, in S. Della Casa, a cura, Spazio Aperto, 2° Festival Internazionale Cinema Giovani, 1984).