«Nel 1992 Antonio Carella […] dirige il lungometraggio Incontro ai giorni (e l'aiuto regista è Stefano Tealdi, oggi uno dei nomi più importanti del documentario non solo in Italia). È un film che racconta una vicenda di emarginazione ma al tempo stesso il mondo colorato degli artisti girovaghi (la protagonista fa la madonnara, l'uomo con cui ha avuto una relazione suonava la fisarmonica nelle feste di paese). Da tempo il film, che non ha mai avuto regolare distribuzione, è completamente invisibile e sarebbe interessante rivederlo: era un piccolo film indipendente, ma descriveva bene una certa Torino che oggi non esiste più. Anche per ricordare tre persone che hanno preso parte al lavoro e che purtroppo nel frattempo sono mancate. La più nota è forse Francesca De Vita, instancabile chansonnier che ha molto amato il cinema e la città di Torino e che è morta combattendo fino all'ultimo con un male incurabile che non le ha però impedito di stare sul palcoscenico. Tra gli interpreti minori del film c'è anche Lucio Vinciarelli, attore e cabarettista di un certo successo (si presentava come “el hombre umbro” date le sue origini perugine) nei locali che erano amati dal pubblico e poi indimenticabile partner sado-maso di un ignaro Christian De Sica nel cinepanettone Bodyguards. Il direttore della fotografia Pietro Sciortino, collaboratore anche di Tavarelli, è mancato anche lui per un male incurabile» (S. Della Casa, “La Stampa – TorinoSette”, 2.10.2009).