Regia Franco Amurri
Soggetto Pietro Valsecchi, Fausto Brizzi, Marco Martani
Sceneggiatura Fausto Brizzi, Marco Martani
Fotografia Duccio Cimatti
Musica originale Andrea Guerra
Suono Goffredo Gibellini
Montaggio Valentina Girodo
Effetti speciali Enrico Pieracciani
Scenografia Stilde Ambruzzi
Costumi Cristiana Lafayette
Aiuto regia Davide Cincis
Interpreti Gerry Scotti (Achille Malerba), Lino Banfi (Ezechiele), Vittoria Belvedere (Donatella), Gianluca Grecchi (Lorenzo), Emiliano Coltorti (Riccardo), Stefania Spugnini (segretaria), Sergio Graziani (decano), Daniela Morozzi (Clara), Isabella Cecchi (Milena), Valentina Sperlì (Barbara Malerba), Roberto Accornero (Ottavio)
Casting Adriana Sabbatini
Direttore di produzione Guido Simonetti
Produzione Camilla Nesbit, Pietro Valsecchi, Taodue Film per RTI
Note Story editor: Massimo Martella; organizzatore di produzione: Claudio Grassetti; organizzatore generale: Simona Chiocca.
Realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
Locations: Torino (Teatro e piazza Carignano, via Garibaldi, piazza Castello, via Sant’Agostino, piazza Emanuele Filiberto, piazza Palazzo di Città, piazza 4 Marzo, via Conte Verde, via San Francesco da Paola, via delle Orfane, Parco del Valentino, Ipercoop di via Livorno, sede Giugiaro Design).
Questo film televisivo è stato trasmesso da Canale 5 in prima serata il 19 dicembre 2005, ottenendo un ascolto di 7.948.000 spettatori e uno share del 32,77%.
Sinossi
Lorenzo Malerba è un industriale della maionese che vive pensando solo al lavoro, ai soldi ed a sé stesso, calpestando senza ritegno l'onore delle persone che vivono o lavorano con lui e per lui. Tutto ciò causa gravi problemi al Babbo Natale Ezechiele perché Malerba vive nella sua zona di competenza e con le sue angherie sta portando tanto dolore alla gente. Se Ezechiele non ci riuscirà perderà il titolo di Babbo Natale; inizia quindi a cercare di redimere l'avaro e malvagio industriale, portandolo fino al lastrico per indurlo a capire quanto poco fosse attento ai veri valori della vita.
Dichiarazioni
«Da anni desideravo fare un film di ambientazione natalizia, ma difficoltà a trovare il momento giusto, o complicazioni inerenti al periodo, per le riprese invernali, la neve, ecc., avevano sempre in qualche modo impedito la realizzazione di questo mio desiderio. Poi, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la chiamata di Pietro Valsecchi: Il mio amico Babbo Natale, “Giriamo fra tre mesi!” Ed ora eccomi qua, in pieno giugno, con la neve finta, le decorazioni natalizie, alberi di Natale ovunque... un regalo di Natale meglio di così Valsecchi non poteva farmelo. [...] Sono felice [...] di realizzare un film di questo genere, così raro per il nostro cinema: una favola natalizia» (F. Amurri, www.taodue.it).
«Fiction natalizia chiaramente ispirata al Canto di Natale di Charles Dickens, Il mio amico Babbo Natale, seppur con toni lievi e ironici, mette in scena l’eterno conflitto tra bene e male, affrontato nella chiave semplificata e manichea della fiaba. Il Natale è l’ambientazione ideale per mostrare il viaggio di redenzione di un uomo che, di fronte alle difficoltà, recupera i valori più veri e profondi della vita. La sceneggiatura, priva di particolari pretese, offre una narrazione vivace che ha il pregio di evitare i toni farseschi. Gli attori contribuiscono in modo decisivo all’appeal popolare del racconto: Lino Banfi, ormai nonno per eccellenza, incarna un Babbo Natale moderno e dispettoso, mentre Gerry Scotti continua la sua carriera di attore di fiction dopo le sitcom Io e la mamma e Finalmente soli» (Milly Buonanno, a cura, La bella stagione. La fiction italiana, l’Italia nella fiction. Anno diciottesimo, Rai Eri, Roma 2007).
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