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Daniela Rissone
Torino, 7 luglio 1947
Videoartista
Dopo il Diploma in Ragioneria e l’iscrizione alla Facoltà di Economia e Commercio, scopre che la “sua” strada è un’altra, così consegue la Maturità Artistica, il Diploma di Accademia di Belle Arti (sezione Pittura) e le abilitazioni all’insegnamento, in Discipline Pittoriche e in Tecnica e Organizzazione della Produzione Cinematografica e Televisiva. All’inizio degli anni Settanta realizza, per oltre un anno, i servizi ed i programmi del settore artistico per la prima (a parte la sperimentazione di Tele Biella) televisione privata d’Italia, con regolare programmazione via cavo nel quartiere Europa di Torino, e poi via etere, in Piemonte.
Il rapporto tra arte e scienza costituisce il fil rouge (anzi viola, il suo colore preferito) che lega la ricerca artistica di Daniela Rissone, la sua sperimentazione elettronica e la sua attività didattica. L’attività didattica inizia, nel 1976 al Primo Liceo Artistico di Torino e prosegue alla S.I.S. Piemonte (Scuola Interateneo di Specializzazione per Insegnanti dell'Università di Torino, del Politecnico e dell’Università del Piemonte Orientale), all’Accademia Albertina di Belle Arti, al Museo Nazionale del Cinema. Nel 1990, dirige un Corso per Tecnici Video finanziato dalla CEE che, per i contenuti innovativi, lo elegge “progetto pilota dell’anno”. Sempre in tema col filone artistico-scientifico cura progetti, manifestazioni e mostre, come Dentro l’Attimo per il Festival Internazionale del Cinema Sportivo del 1997, Videolandia nel 1998 per la Regione Piemonte, la digitalizzazione (nel 2000) dell’autoritratto di Leonardo da Vinci conservato alla Biblioteca Reale di Torino.
Circa un centinaio sono i video di Daniela Rissone. Ricordiamo: Luce e Colore, video sull’interazione dell’energia della luce con la materia, realizzato nel 1993 per “Le Scienze”, edizione italiana di “Scientific American”; Il Cilindro e la Bacchetta Magica, un vero e proprio video anamorfico realizzato nel 2003 per la mostra Experimenta; Fiocco di Luce, proiezione animata, anch’essa in anamorfosi cilindrica, realizzata nel 2005 per il Comune e l’Università di Torino in occasione dell’Anno Mondiale della Fisica. Utilizzando il Computer video Quantel Paint-Box nel 1988 Rissone firma English with me, prima produzione video del Gruppo Editoriale Fabbri di Milano: 18 video per imparare l’inglese, formati da immagini animate che interagiscono con attori; con lo stesso computer, l’anno dopo gira Pianeta Vita Video, tre programmi di animazioni grafiche, poi acquisiti dall’University of Massachusetts.
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Torino è la mia Città con cui, da sempre, ho un legame fortissimo. Quando ero piccola, mio padre, praticamente tutte le domeniche mattina, mi portava al Cimitero Generale: la mia tomba preferita era quella con una miriade di topi che fuggono da una bara semi aperta … Questo luogo non mi ha mai messo paura o tristezza e, nell’84, ne ho ripreso una parte, per il video Cenni su Torino Ebraica. Così, poco per volta, ho iniziato ad osservare quei “segni” che diventeranno lo spunto per costruire le immagini della Città. Uno sguardo carico di teoria è il titolo del video, realizzato nell’84 per l’Archivio di Stato di Torino, che, giocando con il cubo di Rubik, l’allora gadget del momento, sviluppa la metodologia di ricerca delle fonti storiche. Sulla storia di Torino e sul suo sviluppo urbanistico ho realizzato una decina di filmati, altrettanti sui suoi monumenti, musei ed istituzioni. Non a caso, il video Occhiate nel Museo Egizio del ’73 è il primo nell’elenco dei miei lavori. Nell’85, un mio filmato, in lingua inglese, sulla storia della Mole Antonelliana, è per un mese in proiezione al Centro P.S.1 di New York, in occasione della mostra The Knot, Art Povera, curata da Germano Celant.
Torino Capitale Barocca, presentato nell’85, nella mostra allestita dall’Archivio di Stato di Torino a Carouge (Ginevra) è composto da riprese dei principali monumenti barocchi di Torino, contrapposte a riprese effettuate dall’elicottero. Per oltre un decennio è stato usato come documento promozionale della Città e come prodotto didattico.
Nei video sulla Città ho sempre cercato di portare in primo piano i “segni” che denunciano e costruiscono la stratificazione della memoria, intrecciando la lettura sincronica, cioè l’odierna, con quella diacronica che comprende il tempo trascorso. Per questo, fin dalle mie prime realizzazioni, ho ripreso, con tutte le precauzioni, anche i documenti originali conservati negli Archivi: l’Archivio Storico della Città e l’Archivio di Stato di Torino, nei loro chilometri di scaffali, in questo senso, conservano tesori incalcolabili.
(Dichiarazione originale, 25.10.2009)
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