È sin da giovane collaboratore del giornale umoristico “Marc’Aurelio”. Dalla metà degli anni Cinquanta comincia a scrivere sceneggiature spesso al fianco di Ruggero Maccari (è datato 1953 il primo lungometraggio scritto dalla coppia,
Fermi tutti arrivo io!) e dagli anni Sessanta è coautore dei copioni de
Il sorpasso e
I mostri diretti da Dino Risi, oltre che di
Io la conoscevo bene, diretto da Antonio Pietrangeli. Il suo debutto alla regia avviene nel 1964 con il film ad episodi
Se permettete parliamo di donne. Negli anni successivi firma titoli di grande successo, come
Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968),
Dramma della gelosia: tutti i particolari in cronaca (1969) e
Il commissario Pepe (1969), lavorando con tutti i più importanti attori italiani, da Sordi a Manfredi, da Tognazzi a Mastroianni. Dopo
Trevico-Torino: viaggio nel Fiat-Nam (1973), riuscito esempio di
docufiction, Scola torna alla commedia dirigendo, nel 1974,
C’eravamo tanto amati, film che ripercorre un trentennio di storia italiana, dal 1945 al 1975, attraverso le vicende di tre amici. Della seconda metà degli anni Settanta sono
Brutti, sporchi e cattivi e
Una giornata particolare. Chiude il decennio
La terrazza, ritratto collettivo della vita notturno-salottiera d’un gruppo di intellettuali romani, che tira in qualche maniera le somme con il genere della Commedia all’Italiana. Nel 1982 affronta il tema della Rivoluzione francese in
Il mondo nuovo, in cui Mastroianni impersona Giacomo Casanova. Buona accoglienza di critica e pubblico hanno i successivi
Maccheroni (1985), ma soprattutto
La famiglia (1987), commedia che ripercorre 80 anni di storia italiana (dal 1906 al 1986) attraverso la saga di un’intera famiglia. Altri film di rilevo sono
Splendor,
Che ora è? (entrambi con Marcello Mastroianni e Massimo Troisi),
La cena (con Vittorio Gassman, Fanny Ardant e Stefania Sandrelli),
Concorrenza sleale (con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto e Gérard Depardieu).
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