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Persone |
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Roberto Forza
Rio de Janeiro (Brasile), 1957
Direttore della fotografia
Dopo essersi trasferito da Rio de Janeiro (città in cui i genitori erano emigrati) a Torino, si diploma perito meccanico presso l’Istituto Tecnico Amedeo Avogadro. Nel 1977 è iscritto alla Facoltà di Lettere (Indirizzo Artistico), dove segue le lezioni di Storia del Cinema del professor Rondolino, quelle di Storia del Teatro del professor Morteo e di Estetica del professor Vattimo. Si appassiona soprattutto al cinema e la voglia di “cinematografare” diventa una vera e propria urgenza. La prima occasione si presenta proprio all’Università, nel Laboratorio di psicopedagogia del professor Simondo, in cui Forza ha la possibilità di realizzare un cortometraggio in 16 millimetri. Sempre nello stesso periodo frequenta assiduamente il Movie Club di Torino e in seguito, grazie all’aiuto di un amico, viene assunto in una piccola tv locale. Nel 1980 ottiene un contratto a termine nella Rai tv. Nel 1981 gli amici Nero Rapetti e Luciano Martinengo gli propongono di lavorare con loro alla realizzazione del Laboratorio Teorico Pratico di Cinematografia organizzato dall’Albedo Cinematografica e si trasferisce quindi a Milano. Qui è assunto dal Centro di Produzione Rai di Milano e per cinque anni entra in contatto con diversi registi importanti che lo spingono a seguire un percorso da libero professionista. Nel 1987 esce dalla televisione di Stato e comincia a lavorare nella moda e nella pubblicità, realizzando documentari industriali, turistici e alcuni cortometraggi. Ma il vero grande sogno di Forza è il cinema: è 1992 l’anno del primo lungometraggio di cui cura la fotografia, Punto di fuga di Claudio del Punta. Nel 1993 si trasferisce a Roma, dove realizza circa quaranta titoli tra cinema e televisione. Tra i suoi lavori più famosi troviamo: La Piovra 8 e 9, Cronaca di un amore violato di Giacomo Battiato, Va dove ti porta il cuore e Matrimoni di Cristina Comencini, I cento passi (con cui ottiene una nomination per la miglior fotografia ai David di Donatello) e La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, Si può fare di Giulio Manfredonia. Roberto Forza ha anche collaborato con il regista torinese Gianluca Tavarelli ai film Liberi e Non prendere impegni stasera, entrambi presentati al festival di Venezia.
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Considero il periodo passato a Torino decisivo per la mia formazione culturale e cinematografica. Grandi menti e grandi appassionati in quel periodo mi influenzarono e anche quelle difficoltà incontrate da giovane che non voleva allinearsi ad un percorso scontato nell’industria mi hanno forgiato psicologicamente ad affrontare un mestiere che non dà nessuna sicurezza, ma immense felicità e soprattutto la forma mentale dei torinesi ben si sposa con l’organizzazione quasi militare del set cinematografico. Le forme della città, così geometriche e ortogonali mi hanno sempre aiutato nel realizzare le mie inquadrature e sono sempre molto felice quando posso tornare a girare in quella che sento come la mia città.
(Dichiarazione originale)
Collegamenti Film | titolo | regia | data | note | Vanessa per sempre | Gian Carlo Bertolina | 1983 | Italia, 16mm, 16', Colore | Twisted - Ascolta la canzone del vento | Matteo Petrucci | 2002 | Italia, 35mm, 118', Colore | La meglio gioventù | Marco Tullio Giordana | 2003 | Italia, 35mm, 540', Colore | Maria Montessori: una vita per i bambini | Gianluca Maria Tavarelli | 2007 | Italia, Sconosciuto, 180', Colore | Sanguepazzo | Marco Tullio Giordana | 2008 | Italia, 35mm, 150', Colore |
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