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Cortometraggi e Documentari |
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Zakaria
Italia, 2005, 35mm, 15', Colore
Regia Massimiliano De Serio, Gianluca De Serio
Sceneggiatura Massimiliano De Serio, Gianluca De Serio
Fotografia Piero Basso
Suono Gianluca Tamai
Montaggio Stefano Cravero
Scenografia Simona Goitre
Interpreti Zakaria Habib Eddine, Zoubida Ben Hilane, Zakaria Zahri
Note Premio come Miglior Film Europeo all’ Edimburgh International Short Film Festival; Premio per il miglior corto italiano in pellicola al Torino Film Festival; Premio "Avanti!"
Sinossi
Zakaria è un ragazzo arabo che abita in Italia e cerca di non perdere le sue radici. La sua professoressa di arabo e le persone che incontra lo aiutano ad avvicinarsi alla sua cultura d'origine. Lui ci mette tutto l'impegno nell'imparare ogni dettaglio della vita musulmana.
«In questo film viene ben mostrato il duplice esito della ricerca di un'identità, originaria o fittizia che sia. Se da una parte Zakaria intraprende percorsi di scoperta, di un universo culturale che non ha mai direttamente conosciuto, dall'altra la realtà che egli ha intorno si fa sempre più sfuocata, rarefatta, come se stesse perdendo consistenza. Zakaria, un italiano figlio di arabi è rappresentante di quella definibile come seconda generazione di migranti. Figli di immigrati, ma nati e cresciuti in Italia, questi giovani sembrano essere dei delicati frutti di mescolamento. Zakaria intraprende, in modo apparentemente volontario, un percorso di apprendimento della cultura araba e della religione islamica. Egli non non sembra avere una guida vera e propria, ma solo degli insegnamenti. In questo modo è lasciato solo davanti all'arduo compito di conciliare due tradizioni culturali molto diverse. Trova in un suo pari, un altro ragazzo che si muove su un percorso simile al suo, un compagno del quale però non capisce le azioni e le parole. È la solitudine, nella quale Zakaria sembra essere immerso, a divenire il tratto più percepibile di questo cortometraggio» (scheda dell’ANCR, 2007).
«In Zakaria il racconto, sempre minimale ma sempre presente nei corti dei De Serio, è ancor più essenziale e ridotto rispetto ai precedenti, presentando semplici "momenti" dell'educazione del ragazzo, che deve riappropriarsi della sua cultura originaria, quella araba, che lui non ha mai conosciuto. Si tratta dunque di una sottotraccia di racconto che è comunque ben visibile, ad esempio, già nella prima inquadratura, con la camera a mano che segue da dietro il personaggio mentre ascolta qualcosa in cuffia (forse la sua lezione di arabo). Lì c'è la volontà dei De Serio di aderire al mondo di Zakaria, di avvicinarsi al suo mondo, con la consapevolezza di un'indagine difficile, forse impossibile (non sappiamo cosa il personaggio ascolta in cuffia, non lo vediamo in volto). Per il resto la narrazione avviene per piani-sequenza molto equilibrati, quasi neutri, che presentano diverse situazioni (la lezione di arabo, l'igiene personale, la preghiera) in cui Zakaria apprende la sua cultura, e noi con lui. Un film semplice, ma al contempo di svolta rispetto ai corti passati. Equilibrio, maturità espressiva e soprattutto la non retorica fanno di Zakaria una perla preziosa nel panorama delle produzioni corte made in Italy» (M. Brondi, www.effettonotteonline.com).
Scheda a cura di Franco Prono
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