Il documentario racconta in chiave simbolica i milletrecento anni dell’Abbazia di Novalesa (fondata il 30 gennaio 726) in Valle di Susa. La neve, il vento, i grigiori dell’inverno, la natura addormentata collocano Novalesa a cavallo della storia. Così le vicende degli Abati di prima dell’anno Mille si intrecciano con le vita dei monaci di oggi. Le storie narrate dal Chronicon, quelle rappresentate negli affreschi della cappella di Sant’Eldrado affiorano e si intrecciano con la memoria popolare. Si intrecciano anche le lingue: il latino dei documenti altomedievali con l’italiano e il dialetto franco provenzale della val Cenischia. I personaggi hanno valore emblematico: il cavallante che sale verso l’Abbazia allude ai pellegrini che oltrepassano i crinali dall’uno all’altro versante delle Alpi. Altro tema è la vita dei monaci, che è conquista e controllo del tempo, ritmo interiore. Si tratta di un viaggio fuori dal tempo, lontano dai clamori di una vita troppo urgente, dove il lavoro, la preghiera, i canti dei monaci si intersecano con i paesaggi e i rumori del quotidiano.

Più che un documentario tradizionale, è un’opera che cerca di cogliere lo spirito del luogo, a tu per tu con affreschi, pietre, architetture che ci avvicinano al passato.