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Cortometraggi e Documentari |
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Remzija
Italia, 1991, Betacam, 26', Colore
Regia Mimmo Calopresti
Fotografia Gherardo Gossi
Suono Paolo Favaro
Montaggio Pier Milanese
Produzione Index
Sinossi
Una donna che vive in un campo nomadi alla periferia di Torino descrive la propria esperienza. Tra il nomadismo e la volontà di fermarsi in un luogo fisso emergono le vicende di una vita intera e le speranze per il futuro.
«Questo film, girato nel 1991, propone un punto di vista interessante sulla vita dei cosiddetti nomadi. Stilisticamente incentrato sui discorsi di una donna che esprime le proprie opinioni in modo piuttosto libero, esso offre un'immagine di un campo residenziale per nomadi atipica rispetto alle rappresentazioni proposte dai media nello stesso periodo. La donna tratta temi delicati come la percezione degli zingari da parte degli italiani, difendendo aspetti del proprio modo di vivere, e criticandone altri. Il tema del furto e dell'elemosina, che risultano comportamenti intollerabili per gran parte dell'opinione pubblica, vengono così ridimensionati, riportando l'attenzione sulle vicende che riguardano le singole persone, libere di scegliere in autonomia e non vincolate dal rispetto di una rigida identità. Seduta nella sua casa, un'accogliente baracca collocata in una qualche periferia torinese, la protagonista ci parla infine con nostalgia del nomadismo e della scelta della sedentarietà, fatta non tanto per se stessa, ma per cercare di garantire un futuro ai propri figli. Futuro che tuttavia non sembra mostrarsi facile» (Scheda dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, 2007).
Scheda a cura di Franco Prono
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