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Cortometraggi e Documentari |
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La classe dei gialli – Un giorno da bambini
Italia, 2008, HDV, 60', Colore
Regia Daniele Gaglianone
Soggetto Federico Guarini, Daniele Gaglianone
Sceneggiatura Federico Guarini, Daniele Gaglianone
Fotografia Gherardo Gossi
Operatore Gherardo Gossi, Daniele Gaglianone
Musiche di repertorio Campionamento canzoni bambini
Suono Mirko Guerra, Sonia Portoghese
Montaggio Ernaldo Data
Aiuto regia Federico Guarini
Direttore di produzione Federico Mazzola
Produttore esecutivo stripslashes(Ladis Zanini)
Produzione Fargo Film
Distribuzione Documè
Note Assistente alla regia: Federico Guarini; segretario di edizione: Sara Meloni; organizzatore generale: Paolo Galassi.
Il documentario è stato realizzato con il sostegno di Piemonte Doc Film Fund – Fondo Regionale per il Documentario.
Sinossi
Torino, asilo di San Salvario: il "giallo" della classe in questione indica l'identità di un gruppo di bimbi che ne trascende ogni altra. La classe dei gialli narra un giorno della vita di un gruppo di bambini - che si comportano naturalmente da bambini - in un luogo dove essi spendono gran parte della loro vita. L'intenzione della troupe è quella di emulare i loro interlocutori tentando di vedere in quei bambini l'essenzialità del loro essere individui con una loro unicità, non riconducibile a categorie che a loro, in primis, sarebbero risultate astruse, e forse lo sono.
«Lunghi piano sequenza seguono alcuni bambini di una classe dell’asilo di San Salvario, quartiere centrale di Torino in cui risiedono molti extracomunitari. Un altro spaccato di emigrazione, quella dei giorni nostri. Un documentario sull’integrazione tra le diverse culture, che, a quanto pare, all’asilo avviene senza neanche troppe difficoltà. Encomiabile il tentativo di farci vedere come i bambini, che siano torinesi da sette generazioni o provenienti dal Perù, dal Marocco o dalla Romania, al mattino si alzano, fanno colazione alla stessa maniera, mangiano e giocano con le stesse cose e poi si ritrovano tutti insieme all’asilo. La differenza di carnagione e di cultura la notiamo solo noi grandi. Se chiedete, come fanno gli autori, ai bambini italiani da dove vengano i loro compagni, la risposta è di una semplicità disarmante: “Da casa loro” oppure “Dalla pancia della mamma”. Tutta la saggezza e la tenerezza, che esprimono questi bambini tra i 3 e i 5 anni, poteva tuttavia essere valorizzata con maggior senso del ritmo e della narrazione. Insomma qualche sforbiciata e lungaggine in meno avrebbero sicuramente giovato al documentario, che può contare sulla freschezza e la spontaneità dei suoi piccoli attori» (S. Prestipino, www.sentieriselvaggi.it, 2009).
Scheda a cura di Emanuele Tealdi
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