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Persone |
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Paolo Gobetti
Torino, 28 dicembre 1925 – Torino, 25 novembre 1995
Regista
Figlio di Piero Gobetti e di Ada Marchesini, è stato partigiano combattente nelle formazioni Giustizia e Libertà e commissario della Colonna "Franco Dusi". Nel dopoguerra ha lavorato come critico cinematografico nell'edizione piemontese de “l’Unità” dal 1948 al 1956 e come capo redattore in “Cinema Nuovo” dal 1956 al 1958. Collaboratore di varie riviste di cinema, ha diretto “Il Nuovo Spettatore Cinematografico” dal 1959 al 1963 ed ha fondato “Il Nuovo Spettatore” nel 1979. Nel 1950 ha girato il cortometraggio di propaganda per il PCI Avanti nel grande partito; nel 1962 (con Carla Gobetti) Scioperi a Torino, film militante girato nel corso degli scioperi della Lancia, della Michelin e della Fiat. Nel 1975, con Giuseppe Risso, ha realizzato i film di montaggio Lotta partigiana e Dalla marcia su Roma a Piazzale Loreto. Seguono Cudine (1979), Un´altra Italia nelle bandiere dei lavoratori (1982), Le prime bande (1983), La Baìo – festa di una valle occitana (1987), ricerca di antropologia visiva. Del 1991 è Racconto interrotto, sulla figura del padre Piero quale risulta dalle testimonianze degli amici. A partire dal 1980 ha realizzato una serie di programmi di carattere didattico sul fascismo e l'antifascismo, la Resistenza e il movimento operaio, tra cui Mussolini e il fascismo e Spagna anni Trenta.
Giornalista, traduttore e autore di saggi, nel 1959 ha pubblicato Le esplorazioni polari, sette anni dopo l'antologia di plays televisive Teatro tv americano. Nel 1966 ha fondato con Franco Antonicelli e Gianni Rondolino l'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza di cui è stato direttore e presidente fino alla morte. Nel 1999 il Torino Film Festival gli ha dedica una retrospettiva ed una pubblicazione (edita da Lindau) a cura di Umberto Mosca, Gianni Rondolino e Paola Olivetti.
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La Resistenza è stata, per me come per tanti altri ragazzi della mia età – quand’è incominciata non avevo ancora 18 anni – senza dubbio la più importante e la più bella esperienza della mia vita. Per me, con la famiglia che mi ritrovavo, nessun problema di scelta: la mia era una scelta obbligata, che ho accettato con molto entusiasmo. Da sempre, da quando avevo incominciato ad avere una minima conoscenza delle cose, avevo imparato ad amare la libertà, a respirare libertà nei brevi viaggi che con mia madre facevamo fuori dall’Italia. La vita quotidiana, a Torino, dove sono nato e cresciuto, procedeva sotto la pesante cappa della dittatura fascista. Mia madre fu molto brava a non farmi mai sentire più del necessario la condizione di chi non condivideva il regime imperante. Ha sempre evitato che dovessi sentirmi diverso o isolato.
Mi sono sempre sentito accanto, a sostenermi, a rincuorarmi, l'affetto, la passione degli amici che conducevano la lotta antifascista. E, forte di questo affetto, di questa certezza ho affrontato senza problemi una quotidianità che mi faceva partecipare (o fingere di partecipare) al coro per cui a scuola bisognava cantare Giovinezza, prender parte alle adunate e all’addestramento tra i balilla e nella Gil: dove tra l’altro sono stato tra i marinaretti e negli avanguardisti alpini evitando così d’indossare la camicia nera che tanto mia madre aborriva. [...] La mia Resistenza, in generale tra le file delle formazioni Gl, è stata bella e movimentata, faticosa perché si trattava sempre di camminare, per fare le azioni, o per evitare i rastrellamenti tedeschi. Camminare, in montagna,con la neve o sotto la pioggia, tanto da farcele quasi odiare quelle montagne che avevamo prima sempre amato, e che amo ancor oggi. Ma sempre con il grande piacere di partecipare a una grande avventura, di avere compagni accanto con cui condividere pene e piccole gioie, di inventare qualcosa sempre di nuovo per condurre meglio la nostra lotta, anche se poi in pratica, come ho detto, si trattava poi sempre di correr su e giù per le montagne. Una lotta, per me, senza odio, cercando di evitare il sangue, rifuggendo da crudeltà o cattiverie; entusiasmandomi soprattutto per i sabotaggi, anche di grandi dimensioni, e per i colpi di mano possibilmente incruenti. Cercando di vivere con la gente, di sentire l’amicizia, la solidarietà dei montanari che non vivevano in banda, ma condividevano le nostre ragioni.
Ho avuto la fortuna di non far mai parte di formazioni troppo numerose, troppo ben inquadrate, troppo militari. Perché nell’invenzione quotidiana di una disciplina non imposta ma scoperta individualmente e naturalmente praticata sentivamo la gioia massima di questa lezione della lotta partigiana: creare in noi stessi la coscienza di una nuova società che cercavamo di realizzare. [...] Quando le vicende della vita mi portarono a creare, con Franco Antonicelli e altri amici, l’Archivio Cinematografico della Resistenza non pensavo ancora di dover realizzare dei film. Lo scopo primo dell’Archivio era di raccogliere tutto il girato, tutte le pellicole realizzate, soprattutto quelle che rischiavano di perdersi e andare distrutte o deteriorate. Poi, col proseguire dell’attività, ci siamo resi conto che c’erano, oltre alle non molte pellicole girate durante i venti mesi della Resistenza, altri grandissimi depositi di documenti e di immagini nella memoria di quanti avevano preso parte a questo grande movimento.
(“I Quaderni de Il Nuovo Spettatore” n. 16, Ancr, Torino, 1994).
Collegamenti Film | titolo | regia | data | note | Scioperi a Torino | Carla Gobetti, Paolo Gobetti | 1962 | Italia, 16mm, 35', B/N | I ribelli | Collettivo Cinema Militante, Torino | 1973 | Italia, 35mm, 45', Colore | Dalla marcia su Roma a Piazzale Loreto | Paolo Gobetti, Giuseppe Risso | 1975 | Italia, 16mm, 129', B/N | Lotta partigiana | Paolo Gobetti, Giuseppe Risso | 1975 | Italia, U-Matic, 60', Colore | Cudine 17 novembre 1944 | Carla Gobetti, Paolo Gobetti, Giuseppe Risso | 1979 | Italia, 16mm, 18', B/N | Un' altra Italia nelle bandiere dei lavoratori | Paolo Gobetti | 1980 | Italia, 16mm, 18', B/N e colore | La Bahìo. Festa di una valle occitana | Paolo Gobetti, Paola Olivetti | 1982 | Italia, 16mm, 80', Colore | Lu viol | Paolo Gobetti, Angelo Fontana, Paola Olivetti | 1983 | Italia, Bvu, 65', Colore | Le prime bande | Paolo Gobetti | 1984 | Italia, 16mm, 60', B/N e colore | Como libera: il film e la memoria | Paolo Gobetti, Paola Olivetti, Mauro Zannerini | 1986 | Italia, Bvu, 45', B/N e colore | La battaglia di Pertuso | Anna Gasco, Paolo Gobetti, Giovan Battista Lazagna, Paola Olivetti | 1987 | Italia, Betacam, 40', B/N e colore | Al tempo delle scale | Paolo Gobetti | 1987 | Italia, Bvu, 25', B/N e colore | Gli occhi del tigre | Andrea Gobetti | 1988 | Italia, Bvu, 37', Colore | Spagna anni Trenta | Paolo Gobetti | 1990 | Italia, U-Matic, 50', B/N | Racconto interrotto | Paolo Gobetti, Claudio Cormio | 1992 | Italia, Betacam, 50', B/N e colore | La frusta teatrale | Alessandro Amaducci, Ernaldo Data, Paolo Gobetti | 1993 | Italia, Bvu, 30', B/N e colore | La battaglia della ferrovia | Daniele Gaglianone, Paolo Gobetti | 1993 | Italia, Bvu, 28', B/N e colore | Sparare a vista su sovversivo Agosti | Daniele Gaglianone | 1993 | Italia, Bvu, 26', B/N e colore | Cichero | Daniele Gaglianone | 1994 | Italia, Bvu, 50', B/N e colore | Le stagioni della Resistenza in dieci quadri e un prologo | Alessandro Amaducci, Claudio Cormio, Patrizia Franchi, Daniele Gaglianone, Paolo Gobetti | 1995 | Italia, Betacam, 127', B/N e colore | Voci di una città: Torino e i suoi caratteri culturali | Piero Bodrato | 1995 | Italia, Betacam, 30', Colore |
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