Torino città del cinema
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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Persone



Carlo Lizzani

Roma , 3 Aprile 1922
Regista, critico, scrittore, sceneggiatore
Proveniente dall’ambiente della critica cinematografica - fin da giovane lavora nella redazione di riviste come “Cinema” e “Bianco e Nero”, muove i primi passi nel mondo del cinema come sceneggiatore di Aldo Vergano per il film Il sole sorge ancora (1946) con Massimo Serato, Lea Padovani, Vittorio Duse, Gillo Pontecorvo e Giuseppe De Santis. Ed è proprio l'incontro con quest’ultimo ad  avvicinarlo ai temi del neorealismo. De Santis lo impone, infatti, come sceneggiatore e soggettista di fiducia per film come: Caccia tragica (1947), Riso amaro (1949) Non c'è pace tra gli ulivi (1950). Nel 1947 partecipa alla realizzazione di Germania anno zero di Roberto Rossellini mentre il 1951 è l'anno del suo esordio registico con Achtung! Banditi!, un film sulla Resistenza in Liguria. Due anni più tardi, con Cronache di poveri amanti, tratto dal romanzo omonimo di Vasco Pratolini, ribadisce la propria opposizione al regime fascista. Nello stesso anno partecipa al progetto cinematografico di Cesare Zavattini Amore in città, una serie di inchieste sull’amore in Italia, che gli permettono di collaborare con Antonioni, Fellini, Risi, Lattuada. Nel 1959 Lizzani è a Torino per Esterina. Dirige poi Il gobbo (1960) con Pier Paolo Pasolini, Il carabiniere a cavallo (1961), Il processo di Verona (1963) e La vita agra (1964). Nel 1968 dirige Stefania Sandrelli in L'amante di Gramigna e realizza Banditi a Milano, girato tra Milano e Torino, con il quale vince un David di Donatello per la miglior regia e un Nastro d'Argento per la migliore sceneggiatura. Collabora in seguito con Jean-Luc Godard, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci e ancora con Pasolini per Amore e rabbia (1969). Nel 1972 ritorna a Torino per il film Torino nera. Negli anni Ottanta esordisce in televisione, firmando le fiction C'era una volta un re e il suo popolo (1983), Nucleo zero (1984) e Un'isola (1985). Torna al cinema con un instant-movie ispirato ad un fatto di cronaca, Mamma Ebe (1985). Ancora televisione negli anni Novanta e Duemila con le fiction Il caso Dozier (1993), La donna del treno (1998), Maria José, l'ultima regina (2002) e Le cinque giornate di Milano (2004). Negli anni ha costantemente perseguito il progetto del recupero della memoria del cinema italiano, sia attraverso pubblicazioni, sia con alcune video-monografie sui maggiori esponenti della nostra cinematografia. Nel 1996 trasforma il libro di Ugo Pirro, Celluloide in un film, dove ricostruisce la genesi di Roma città aperta. Del 2007 è il film Hotel Meina





Esterina fu presentato al festival di Venezia lo stesso anno di un altro grande capolavoro di De Laurentiis, La grande guerra, e  Il generale Della Rovere, prodotto da Ergas. Due grandi film che furono giustamente premiati; tuttavia René Clair si complimentò con noi, con Carla Gravina, affermando che il film gli era piaciuto, anche per l’aria svagata e bizzarra della protagonista. Scelsi di girare a Torino fin dalla prima stesura del soggetto. Torino rappresentava l’Italia industriale nonché la prima capitale del cinema, ma soprattutto faceva da contraltare, con la sua struttura razionale, alla bizzarria della protagonista delle mia storia. È del resto una mia abitudine girare dei film fuori da Roma e, se possibile, nel Nord Italia, come nel caso del film Lo svitato, girato a Milano, con Dario Fo per la prima volta sullo schermo. Torino poi la conoscevo bene, avendola frequentata fin dai sopralluoghi e dalle riprese di Riso amaro. Banditi a Milano fu effettivamente un instant-movie. A pochi giorni dalla conclusione della vicenda andai da De Laurentiis e gli proposi di girare un film su una storia realmente avvenuta, con un protagonista che viveva in una situazione paradossale alla Monsieur Verdoux. Fu facile realizzarlo. Una sorta di metafora del ’68. Banditi a Milano e Torino nera possono rappresentare per certi versi antesignani del poliziesco all’italiana, il “poliziottesco”, seppure girati e pensati con maggiore intensità rispetto alla produzione che seguirà negli anni Settanta.
(in Torino città del cinema, a cura di D. Bracco, S. Della Casa, P. Manera, F. Prono, Edizioni Il Castoro, Milano, 2001).






Film
titoloregiadatanote
Riso amaroGiuseppe De Santis1949Italia, 35mm, 100', B/N
EsterinaCarlo Lizzani1959Italia / Francia, 35mm, 102', B/N
Banditi a MilanoCarlo Lizzani1968Italia, 35mm, 102', Colore
Torino neraCarlo Lizzani1972Italia/Francia, 35mm, 93', Colore
Maria Josè, l’ultima reginaCarlo Lizzani2001Italia, Sconosciuto, 180', Colore
Le cinque giornate di MilanoCarlo Lizzani2004Italia, Sconosciuto, 180', Colore
Hotel MeinaCarlo Lizzani2007Italia/Ungheria/Francia, 35mm, 115', Colore
Torino ieri e domaniCarlo Lizzani2008Italia, 35mm, 45', Colore




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