Sono partito da Torino per lavorare nel cinema. Era l’unico modo che avevo per poter fare seriamente il mio lavoro. Per quanto sia cambiata negli ultimi anni, anche grazie alla Filmcommission, la base economica e il potere continuano a rimanere una prerogativa romana e se non stai là non ce la fai a fare di una passione un lavoro. Recentemente sono stato a Torino per lavorare ad un film e mi ha colpito molto il grande interesse che i giovani continuano ad avere per il cinema, anche se penso che avranno grande difficoltà a formarsi e che se vorranno fare questo lavoro dovranno spostarsi obbligatoriamente in un altro posto, in nessun altra città come a Torino infatti vale l’adagio “Nemo profeta in patria”. Qualcosa che anche io ho vissuto sulla mia pelle. Torino ti riconosce valore solo quando ritorni vincitore dopo essertene andato senza niente. Io ritorno spesso a Torino per lavoro e devo dire che negli ultimi dieci anni però c’è stato un grosso cambiamento di questa città, soprattutto dal punto di vista estetico. C’è stato un grande restyling che l’ha cambiata anche visivamente, rendendola ancora più affascinante ed esaltandone le bellissime scenografie naturali. Anche la Film Commission ha fatto un ottimo lavoro, rendendo ancora più comodo il fatto di girare a Torino: le location si raggiungono rapidamente e la gente è sicuramente più organizzata e disponibile che a Roma.

(Dichiarazione originale)