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Mario Mattoli
Tolentino (Macerata), 30 novembre 1898 – Roma, 26 febbraio 1980
Regista
Nato in provincia di Macerata, si laurea Giurisprudenza e pratica l’avvocatura a Milano, entrando in contatto con il mondo del teatro e della rivista; diventa procuratore legale della società degli impresari Suvini e Zerboni. Nel 1927 fonda, in società con l’impresario Luciano Ramo, la Spettacoli Za-Bum, divisa in due settori: Varietà (con nomi del calibro di Vittorio De Sica e Carlo Ninchi) e Drammatica. Il grande successo degli spettacoli gestiti da Mattoli gli consente di approdare al cinema, producendo e cosceneggiando La segretaria per tutti (1933) di Amleto Palermi. L’esordio alla regia avviene l’anno successivo con Tempo massimo: Mattoli sostituisce Carlo Ludovico Bragaglia, ammalatosi tre giorni prima l’inizio delle riprese. È l’inizio di una fortunata carriera che lo vedrà autore di più di ottanta pellicole, fino alla parodia western Per qualche dollaro in meno, del 1966. Il regista è noto più che altro per il genere comico e la commedia, ma non mancano, nella sua lunga carriera, anche drammi storici, letterari o addirittura preneorealisti, come L’ultima carrozzella (1943), interpretato da Anna Magnani e Aldo Fabrizi, futura coppia di Roma città aperta. Tra tutti i comici da lui diretti, un posto particolare è quello di Totò, il quale considera Mattoli uno dei registi più fidati. Insieme realizzano alcuni dei film più noti del comico, come Fifa e arena (1948), Miseria e nobiltà (1954) e Signori si nasce (1960). Proprio con l’attore napoletano Mattoli gira Totò al giro d’Italia, uno dei sette film da lui realizzati a Torino tra il 1936 di La damigella di Bard e il 1951 di Arrivano i nostri (in quest’occasione Torino diventa Bologna). Presenza costante in alcuni di questi film è Erminio Macario, un altro comico proveniente dalla rivista con il quale Mattoli avvia una proficua collaborazione artistica. In uno di questi film, Lo vedi come sei… lo vedi come sei! (1939), compare anche il torinese Carlo Campanini, l’attore che vanta il maggior numero di partecipazioni ai film del regista marchigiano. Dopo aver attraversato il cinema dei telefoni bianchi, il neorealismo, la commedia e il comico degli anni Cinquanta e Sessanta, Mattoli si congeda dal cinema dopo aver diretto, negli ultimi anni, Franchi e Ingrassia, Buzzanca, Vianello e Tognazzi, continuando sempre ad essere amato, se non amatissimo, dal pubblico e dai colleghi, ma snobbato dalla critica.. Poco dopo aver creato il Premio Mattoli, Maurizio Ponzi lo intervista per la Rai in uno speciale intitolato Mattolineide.
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Collegamenti Film | titolo | regia | data | note | La damigella di Bard | Mario Mattoli | 1936 | Italia, 35mm, 75', B/N | La dama bianca | Mario Mattoli | 1938 | Italia, 35mm, 82', B/N | Lo vedi come sei… lo vedi come sei! | Mario Mattoli | 1939 | Italia, 35mm, 75', B/N | Non me lo dire! | Mario Mattoli | 1940 | Italia, 35mm, 75', B/N | Adamo ed Eva | Mario Mattoli | 1949 | Italia, 35mm, 87', B/N | Totò al Giro d'Italia | Mario Mattoli | 1949 | Italia, 35mm, 88', B/N | Arrivano i nostri | Mario Mattoli | 1951 | Italia, 35mm, 112', B/N |
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