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Davide Ferrario
Casalmaggiore (Cremona), 26-06-1956
Regista, sceneggiatore, produttore, critico
Laureatosi alla Statale di Milano in Letteratura americana, già durante gli studi comincia a occuparsi di cinema come critico e saggista. In parallelo avvia l'attività di distributore per la cooperativa Lab80 di Bergamo che fa girare per l'Italia le opere di Fassbinder (di cui pubblica anche una monografia per la casa editrice Il Castoro), Wenders, Wajda e altri importanti registi. Scrive sulla prestigiosa rivista “Cineforum” e prende i primi contatti con il cinema indipendente americano, di cui porta in Italia le opere di Jim Jarmusch, John Sayles e Susan Seidelman. Nel 1985 scrive la sceneggiatura di 45° parallelo, cortometraggio di Attilio Concari, mentre il debutto alla regia è del 1987, con Non date da mangiare agli animali. Il primo lungometraggio è La fine della notte, seguito nel 1994 dalla commedia Anime fiammeggianti, surreale mélo in chiave grottesca che racconta la “cattiva” rinascita di un uomo abbandonato dalla moglie. Scrive e dirige lungometraggi, documentari, corti di finzione, lavori per la televisione, che presenta con successo all’interno di vari festival internazionali, come Berlino, Locarno, Sundance, Toronto, Venezia. Negli anni Novanta Ferrario dirige sei puntate della miniserie American Spermarket. Il 1991 è l’anno di Lontano da Roma, mentre nel 1995 lavora assieme a Guido Chiesa per Materiale resistente. Dopo il documentario Sul 45° parallelo, nel 1997 scrive e dirige Tutti giù per terra, confrontandosi un anno dopo anche con la “commedia di viaggio” ne I figli di Annibale. Cambia totalmente genere con Guardami, film che affronta le problematiche esistenziali nell’ambiente del cinema piornografico. Gira i documentari La rabbia e Le strade di Genova, i lungometraggi interamente girato in digitale Dopo mezzanotte (2004) e Se devo essere sincera. Dopo il documentario La strada di Levi, è la volta di Tutta colpa di Giuda, commedia musicale in larga parte girata nel carcere torinese delle Vallette.
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Ho cominciato a frequentare Torino negli anni Settanta, quando la mia amica Donata Pesenti Campagnoni si trasferì in città per lavorare al progetto di animazione teatrale voluto da Liberovici durante la giunta Novelli. Avevamo entrambi vent’anni: adesso Donata è la curatrice del Museo del Cinema e io faccio il regista. Non credo che l’avremmo mai immaginato, nemmeno nelle fantasie più sfrenate. Ma negli anni Settanta a Torino c’erano troppe cose da fare per perdere tempo a sognare: la città era terribilmente vitale. Non solo per la politica, ma per un certo tratto di socialità specifico di Torino, un’umanità “semplice” che me l’ha sempre fatta sentire casa mia. Lo so che vado controcorrente, che l’idea comune (a partire dagli stessi torinesi, acerrimi nemici di se stessi) è quella dei “falsi e cortesi”. Eppure anche oggi riconosco in questa città un senso della vita più onesto e sincero che nelle altre metropoli italiane. Ci sono venuto a vivere volentieri… A Torino c’era il Movie Club; c’erano Sandro Signetto e Cinema Democratico, la cooperativa di distribuzione con cui noi della Lab80Film comperammo Nel corso del tempo di Wenders. Effettivamente, se ci penso, Torino e Bergamo (dove ho sempre vissuto prima di venire qui) hanno storie simili, per quanto riguarda il cinema: dei cineclub fortemente radicati, gruppi di cinefili poco teorici e molto pratici - e per ciascuna città un festival “alternativo” che ha retto le onde e le mode. E poi, anche se l’ho conosciuto solo più tardi, a Torino c’era Guido Chiesa, amico e compagno di avventure.
(in Davide Bracco, Stefano Della Casa, Paolo Manera, Franco Prono (a cura di), Torino città del cinema, Milano, Il Castoro, 2001)
Collegamenti Film | titolo | regia | data | note | Occhi che videro | Daniele Segre | 1989 | Italia, 16mm, 50', B/N e colore | Manila Paloma Blanca | Daniele Segre | 1992 | Italia, 16mm, 88', Colore | Materiale resistente | Guido Chiesa, Davide Ferrario | 1995 | Italia, Betacam, 80', B/N e colore | Tutti giĆ¹ per terra | Davide Ferrario | 1996 | Italia, 35mm, 91', Colore | Figli di Annibale | Davide Ferrario | 1998 | Italia, 35mm, 92', Colore | Dopo mezzanotte | Davide Ferrario | 2003 | Italia, HD-TV, 90', Colore | Se devo essere sincera | Davide Ferrario | 2004 | Italia, 35mm, 105', Colore | La strada di Levi | Davide Ferrario | 2006 | Italia, 35mm, 92', Colore | Nuovo secolo | Enrico Verra, Davide Ferrario | 2006 | Italia, 35mm, 5', Colore | Tutta colpa di Giuda | Davide Ferrario | 2009 | Italia, HDV, 102', Colore |
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